Oltre a essere il dio del sole, della scienza, della musica e della poesia, Apollo era anche il dio delle pestilenze ed era noto per la sua vendicatività.
E terribile è la sua vendetta nei confronti degli empi che dimenticano che è sacro ciò che viene offerto agli dei. Sciagure colpiscono chi per avidità si è impadronito del suo tesoro, custodito presso l’oracolo di Delfi, a partire dai celti, che materialmente distrussero il santuario nel 279 a.C., fino ad arrivare alla potente Roma repubblicana, che la maledizione di Apollo scuote fino alle fondamenta.
Dopo il successo di “Quando la luce squarciò le tenebre” (Le Mezzelane Casa Editrice, 2018), Gianpiero Pisso torna a impugnare la penna per narrare questa nuova versione della leggenda dell’oro di Tolosa, accurata e dettagliatissima per quanto riguarda la parte storica e impreziosita dalla vivacità della narrazione, capace di portare il lettore dentro le vicende, a tu per tu con ogni singolo personaggio.
Gianpiero Pisso è nato in provincia di Varese, sul Lago Maggiore, dove risiede con la sua famiglia. Laureato in ingegneria aeronautica ha, per molti anni, lavorato come dirigente industriale in grosse società italiane e multinazionali straniere.
Ama viaggiare e dedicarsi alle sue tre principali passioni: scrivere, leggere e dipingere ad acquarello.
Vincitore del premio nazionale “Le Porte del Tempo 2012”, categoria Saggistica, con l’opera “La profezia del Cristo Pagano” (Eremon Edizioni), ha pubblicato anche l’e-book “Rudiobus, il cavallo d’oro” (Kindle) e nel 2016 il romanzo mistery “La Tela del Maligno” (Eretica Edizioni).
Con Pieve Cipolla l’Autore si è classificato al secondo posto al Premio Nazionale, editi e inediti, Parole di Terra 2016/17.