La Lalla

Il libro di Stefania Suvero è stata una ventata di freschezza. Avete presente quando un libro giunge al momento giusto? Di recente, mi capita spesso di leggere romanzi nei quali scorgo sempre un messaggio che arriva dritto al mio cuore. Lalla, la protagonista, è una donna coraggiosa, non si dà mai per vinta, ha una mente luminosa e audace che la aiuta a superare i momenti di sconforto. "La Lalla" mi ha fatto ridere e sorridere, con le sue battute in milanese, al punto che andavo a cercare alcune parole su Google poiché non ne conoscevo il significato. Questo di Stefania è un romanzo che mi ha fatto stare bene, non chiedetemi di spiegarne il motivo, ma se dovessi scegliere una parola da abbinare a "La Lalla" è serenità. La Lalla è anche un libro sulle donne, donne forti, coraggiose e sognatrici, a cui si contrappongono donne invidiose e di poca sostanza. Dopo Lalla, è donna Fanny l'incontrastata protagonista del romanzo. È una donna ricca, facoltosa e temuta e il suo irrompere sulla scena non è dei migliori. Odiosa, sfacciata, abituata ad avere tutto ciò che desidera. Eppure... Sarà Fanny la chiave di volta che cambierà la storia e che aiuterà Lalla a cambiare vita... Cosa accadrà? Nelle difficoltà emergerà il coraggio di Lalla, che afferrrerà con mani forti i suoi sogni. Quando ho terminato il libro ho scritto immediatamente a Stefania dicendole un'altra cosa che ho trovato bellissima. Il libro è permeato di poesia, pennellate poetiche che si palesano soprattutto nella descrizione dei paesaggi in cui si ambienta la storia.

Lalla è una signora anziana ma piena di vitalità, che vive tra le sue amiche e i suoi quadri nella Milano del 1960. I suoi figlioli, il gelido Pierfederico e la timida Carlotta, decidono di rinchiuderla in una villa per anziani sul Lago di Como, per motivi economici. A Villa Cozzi, Lalla incontra un gruppo di ospiti bizzarri e fastidiosi, che non la mettono certo a suo agio. In lei si risveglia lo spirito di ribellione e, grazie all’arrivo di donna Fanny… lasciamo il seguito nel mistero. Lalla è un personaggio vivace e indomito, con punte di sagace ironie e momenti di nostalgia e dolcezza. Il libro è pervaso da questi due motivi che si intrecciano nei momenti più impensati. La vita in villa dà modo a Stefania di dipingere la vita dell’Italia nel 1963, vista da persone anziane che alternano la meraviglia per il nuovo con l’anacronistica nostalgia per il passato, intrisa da punte di insensatezza senile. Un bellissimo ricordo per chi, come me, l’ha vissuta, una scoperta per chi l’ha solo sentita raccontare. La grande capacità dell’autrice è quella di caratterizzare questa varia umanità in tutti i suoi aspetti: ogni singolo personaggio è ben delineato nelle sue peculiarità, e il lettore lo riconoscerà al solo modo di camminare, o alla prima parola che proferisce. Dietro al suo apparente cinismo, Lalla ci regala un messaggio importante: mai abbandonare la speranza e la fiducia in se stessi. Lalla è l’esempio vivente del fatto che la vita non è finita finché non è finita. Viva la vita!

“La Lalla” è il libro che l’autrice ha pubblicato con Le Mezzelane Casa Editrice nella collana "La mia strada" e dire che l’ho trovato esilarante, è dire poco: con una scrittura attenta e forbita, intrisa di divertenti pennellate di dialetto milanese, Stefania ha catturato la mia simpatia. La sua eroina, questa signora di una certa età, acculturata e benestante, che viene confinata dai venali figli in un'elegante Casa di Riposo sul Lago di Como, è un assaggio d'irriverenza che conquista immediatamente l’animo del lettore. L’ho adorata fin dalle prime righe con le sue espressioni bizzarre, la sua disinvoltura nel gestire i compagni ospiti in struttura, le sue "marachelle" e la sua astuzia nel trovare il modo per uscire da una situazione che le sta enormemente stretta. La signora Mafalda Malinverni, alias Lalla, è l’eleganza fatta a persona, ha classe persino quando viene presa con le mani nella marmellata. Descrizioni originali e accurate, ricche di dettagli pittoreschi, unite a dialoghi frizzanti e ironici fanno di questo libro un meraviglioso spaccato di vita che conduce a liete ma comunque riflessive pause ricreative.